DANTEDI’ 8 APRILE 2021_una parola di Dante al giorno

La parola di Dante fresca di giornata

Una parola di Dante al giorno, per tutto il 2021.

In occasione della ricorrenza dei settecento anni dalla morte del poeta, l’Accademia della Crusca pubblica 365 schede dedicate alla sua opera: affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento.

La parola di Dante fresca di giornata è un’occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante.

La parola di oggi 8 aprile  OSCURO/SCURO

oscuro/scuro

(Inferno I, 2)

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

L’aggettivo oscuro è usato molto spesso da Dante per indicare mancanza di luce o di chiarezza, in senso proprio o figurato. Nel famosissimo incipit del poema compare al femminile e si riferisce alla selva poco illuminata in cui il poeta si è smarrito, ma allude anche alla ragione  ottenebrata dal peccato. La variante popolare scuro si trova, sempre al femminile, in Purgatorio XI, 96, riferita alla fama del pittore Cimabue, ormai messa in ombra dal successo di Giotto.

La parola di oggi 7 aprile  BARBA

(Paradiso XIX, 137)

E parranno a ciascun l’opere sozze
del barba e del fratel, che tanto egregia
nazione e due corone han fatte bozze.

È voce di numerosi dialetti italo-romanzi settentrionali per indicare ‘zio’. Dante si riferisce con tale settentrionalismo a Jaume I re di Maiorca (1213-1276); il “fratel” citato nei versi è Jaume II di Maiorca e re d’Aragona (1243-1311). Entrambi con le loro male imprese (“l’opere sozze”) hanno disonorato (“han fatto bozze”) una già gloriosa (“egregia”) stirpe (“nazione”) e due regni (“corone”): quello di Maiorca e quello d’Aragona.

E.B.

La parola di oggi 25 marzo CAMMINO

(Inferno I, 1)

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

Questo sostantivo, che nel primo verso della Commedia figura apocopato in cammin, è molto frequente nel poema e anche nelle altre opere dantesche. Il suo significato varia a seconda del contesto e può essere, di volta in volta, ‘atto del camminare’, ‘viaggio’, ‘strada’, ‘via’, ‘percorso’, ‘procedimento’, ‘comportamento’. Qui, come in altri passi, equivale a ‘corso (della vita)’, la cui metà corrispondeva a trentacinque anni. Siamo all’inizio del viaggio salvifico di Dante, che, secondo l’ipotesi più accreditata, prende l’avvio il 25 marzo del 1300.

P.D’A.

 

La parola di oggi ……..  vai al link  https://accademiadellacrusca.it/it/dante

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