UN VIAGGIO INASPETTATO_prove di scrittura
Durante il periodo in cui sono costretto in casa, mi ritrovo a dover cercare diversi modi per occupare il tempo. Un giorno, mentre ascoltavo la musica steso sul letto, mi ritrovai improvvisamente a dover affrontare un impetuoso viaggio all’interno del mondo dei sogni.
Sono in casa ormai da quasi due mesi, cerco di distrarmi, di impegnarmi in diverse attività, penso al futuro, comunque resta il fatto che non si può uscire… neppure per fare una semplice passeggiata. Sono sdraiato sul letto, ascolto la musica, ad un tratto sento un rumore, apro gli occhi e mi ritrovo in una bolla d’ aria gigantesca immerso nell’acqua. Cerco di capire come sia possibile ero a casa, in camera mia e ora sto fluttuando nella immensità dell’acqua. Attorno a me è pieno di pesciolini colorati, ricci di mare, crostacei, molluschi, coralli… tutto si muove e tutto ha un equilibrio. Intanto le correnti marine mi trasportano in questo bellissimo e strano viaggio, colorato da tutte le sfumature che l’acqua assumeva in base alla luce del sole e alla flora presente negli abissi. Mentre osservo ciò che mi circonda la bolla si ferma bruscamente, sono bloccato tra le rocce, cerco di saltare e di muovermi ma… niente da fare. Dopo poco vedo arrivare un branco di pesciolini, man mano che si avvicinano diventano sempre più grandi… sono dei delfini che nuotano e giocano tra di loro. Dopo qualche minuto uno di loro mi dà una spinta col muso, proprio come ho visto fare nei parchi acquatici, liberandomi dalle rocce, poi continuando a giocare con la bolla,come fosse una palla, mi spinge in superficie dove le correnti mi trasportano fino alla riva. Arrivato sulla spiaggia la bolla che mi aveva portato fino a quel momento si dissolve, sparisce e così posso finalmente cercare di trovare la strada di casa e capire dove sono e come ci sono arrivato. Inizio a camminare lungo questa immensa spiaggia per vedere se c’è qualcun altro oltre me, nessuno in vista, non mi resta altro da fare che inoltrarmi nella foresta che si apre a pochi metri dalla spiaggia e, pur avendo un po’ di timore, cerco di farmi coraggio dato che devo trovare un modo per ritornare a casa. Sono dentro la foresta, ci sono alberi altissimi e fiori colorati molto grandi, mai visti, il profumo che emanano è molto intenso e si diffonde tutt’intorno, sento anche i versi di molti animaletti, per lo più di uccellini che cinguettano allegramente e, dopo aver camminato per svariati chilometri, ecco che arrivo nelle vicinanze di un piccolo laghetto. L’acqua è limpida e cristallina, il fondo è chiaramente visibile, ci sono pesciolini di varie forme e rocce con molte sfumature colorate, probabilmente dovute ai cambiamenti della luce del sole e alla vegetazione che lo circonda . Guardo l’acqua e mi accorgo di avere sete, non sono sicuro però che sia potabile allora decido di proseguire alla ricerca di una fontana o qualcosa di simile. Prendo il sentiero che vedo vicino alla montagna e inizio la salita. In effetti il sentiero è molto ripido, faccio fatica a salire, anche perché in alcuni punti del terreno ci sono dei getti d’acqua che rendono le rocce su cui cammino molto scivolose. Decido di proseguire il mio cammino con l’aiuto di un bastone, anche perché non sarebbe stato difficile trovare un legno robusto, infatti trovo ciò che mi serve e continuo a salire … sembra una strada infinita, ho perfino i crampi alle gambe e la sete è insostenibile. Dopo circa un’ora arrivo su un altopiano, la vegetazione è meno fitta, sento un rumore molto forte, sembra quasi acqua che scorre in modo prorompente, vado avanti e scopro di non essermi sbagliato, davanti a me c’è una cascata immensa: l’acqua è freddissima e il rumore è causato delle rocce che si trovano alla base della cascata e su tutto il letto del torrente che si viene a formare. Finalmente posso bere e rinfrescarmi ( penso proprio che quest’ acqua fresca e limpida sia potabile), mi siedo un po’ e rifletto sul da farsi, non ci sono altri sentieri che portano verso l’alto quindi posso seguire il corso del torrente e vedere dove mi porta. Il percorso è lungo ma non faticoso, a tratti è scosceso e a tratti è abbastanza pianeggiante, per mia fortuna ad un certo punto vedo delle rocce grandi e piatte nel letto del torrente, sembrano quasi un ponte naturale; in questo modo posso attraversare il torrente e raggiungere l’altra sponda. Mi decido e inizio a salire sulla prima roccia, la paura di scivolare è forte ma pian piano, passo dopo passo, riesco ad arrivare dall’ altra parte, salto giù dall’ ultima roccia e mi incammino nuovamente, qui l’ ambiente è diverso, è molto roccioso e proseguendo arrivo in una zona dove ci sono dei getti d’acqua calda, mi vengono in mente i geyser ma penso e spero di non essere in una zona dove è presente un vulcano… Senza aspettare altro tempo, decido di allontanarmi da quella zona e a fatica scendo verso il basso cercando di non farmi male visto che le rocce sono scivolose a causa dell’umidità data dall’acqua. Finalmente arrivo ad un punto dal quale riesco a vedere il mare ma sono ancora molto in alto,cammino ancora e il paesaggio cambia nuovamente, gli alberi aumentano ma sono più piccoli e meno rigogliosi rispetto all‘ inizio. La strada che prendo mi porta verso il mare. Finalmente sono arrivato, la spiaggia è diversa, qui la sabbia è color rosa e vicino la riva vedo una barca…. allora ci deve essere sicuramente qualcuno. Camminando arrivo alla piccola barca, grido, cercando di attirare l’attenzione di qualcuno ma nessuno mi risponde, allora decido di salire e fare il giro dell’isola. Salgo e inizio a remare, le correnti mi portano al largo e come se non bastasse inizia anche a piovere, si alza il vento e perdo il controllo della barca. Cado in acqua, non riesco a risalire, ad un certo punto sento un gran rumore, forse un tuono, apro gli occhi e sono in camera mia e fuori c’è il temporale…era solo un sogno!
Defendini Manuel 5AE